Dies Irae
L'Ira di Dio?...
Descritta ampiamente come potere umano, come intervento di un castigo imminente e immanente, dimensione legata strettamente al mondo dell'antico Testamento e di una mentalità religiosa superata dal messaggio di Gesù, ora non ha più senso.
Il potere dell'amore è l'unico che è destinato ad emergere d'ora in avanti; e se qualcuno ha potuto finora approfittare dell'ira divina per aumentarsi il proprio potere umano a scapito di altri, ora la pacchia è finita!
Ora possiamo invece riprenderla come Timore di Dio: paura di fare le cose senza di Lui, quindi sottintendendo il desiderio di amare Lui sopra ogni cosa e ogni persona.
Punto di partenza della teologia
Ogni teologia, in ogni forma di religione, chissà perché, parte sempre e comunque dall'alto, dal sacro e dal divino, per poi discendere all'umano, in basso.
Potremmo un giorno tentare il percorso inverso, mantenendo ogni contenuto, ma iniziando dal basso, dagli inferi, da sotto l'umanità, per ambire in alto?
Non sarebbe più concreta, appetibile e efficace questa teologia?
Benedizioni
Si cercano qua e là forme di benedizione.
Per avere qualcosa o qualcuno per sé o per altri vicini a noi.
Ma la benedizione non fa altro che aiutarci a gestire il problema.
Mai ce lo risolve in se stesso.
Per avere qualcosa o qualcuno per sé o per altri vicini a noi.
Ma la benedizione non fa altro che aiutarci a gestire il problema.
Mai ce lo risolve in se stesso.
Bene-dire, bene-pensare, bene-fare riguardo a una situazione ci aiuta a vivere con equilibrio quella situazione, sia in bene che in male.
A questo vale la benedizione.
Non a altro, altrimenti c'è smacco e delusione.
Vip
Esistono i santi?
Non sono invenzioni della teologia?
Esistono i Vip? Sono invenzioni del mondo?
Non sono invenzioni della teologia?
Esistono i Vip? Sono invenzioni del mondo?
Esistono dei modelli per l'umanità, che secondo il mondo sono i Vip; e sono circondati dall'alone della mondanità, del misterioso loro mondo fatto di segreti e di pettegolezzi alimentati dai paparazzi e dai media. Sono definiti così dallo sguardo mondano.
Esistono dei modelli di umanità, che secondo la religione sono i santi; sono circondati dall'alone della sacralità, del misterioso mondo al quale attingono nel loro vivere, alimentando anche il vivere altrui. Sono definiti così dallo sguardo divino.
Entrambi i casi riguardano Vip; li differisce lo sguardo su di essi.
Entrambi i casi riguardano Vip; li differisce lo sguardo su di essi.
Peccato cancellato?...
Il peccato cancellato vuol dire che è sparito?
No di certo.
No di certo.
Anche subito confessato, ogni peccato resta; se sparisse, saremmo secondo noi senza peccato e peccheremmo così già di superbia.
Cancellato: anzitutto chiuso in un cancello, dominato, controllato.
Come una volta si cancellava uno scritto barrandolo.
Cancellato: anche illuminato, dando un senso e un orientamento a esso e al mio essere limitato; illuminato dal perdono che avvia a...
Ogni peccato illuminato e controllato porta dunque al percorso della crescita della grazia in me e attorno a me, grazie a Dio!
Madonna
Quando parliamo di Maria indicandola con il termine Madonna siamo distanti, lontani e separati da Lei, non la incontriamo mai.
Usare il suo nome: Maria converte il discorso in incontro e lo rende personale, umano e umanizzante.
Ascoltiamo prediche e discorsi con i due termini, e confrontiamo…
Lo stesso possiamo applicarlo a Signore e Gesù, o ancora a Gesù e Cristo; il modo di pronunciare quel termine darà valore al mio dire.
Lo stesso possiamo applicarlo a Signore e Gesù, o ancora a Gesù e Cristo; il modo di pronunciare quel termine darà valore al mio dire.
Posso?...
Posso fare la comunione senza essermi confessato?...
Posso fare la comunione anche se sono divorziato?...
Domande che suppongono solo il poter fare e non il valore di esso.
Potrei dirmi: ho provato, ci sono riuscito, quindi posso!
Ma la vera questione è: che valore ha quello che faccio?
Posso fare la comunione anche se sono divorziato?...
Domande che suppongono solo il poter fare e non il valore di esso.
Potrei dirmi: ho provato, ci sono riuscito, quindi posso!
Ma la vera questione è: che valore ha quello che faccio?
Quando me la sento
Praticare la religione quando me la sento…
Vado a messa quando me la sento...se me la sento…
Non è altro che orgoglio e superbia, chiusura della coscienza.
Praticare il rito è adesione a un invito che sento da fuori.
Dovrei aderire non quando me la sento, ma perché sento.
Quando cioè percepisco che Qualcuno mi invita e lo sento.
Quando me la sento equivale a farsi i cazzi propri anche nel credo.
Vado a messa quando me la sento...se me la sento…
Non è altro che orgoglio e superbia, chiusura della coscienza.
Praticare il rito è adesione a un invito che sento da fuori.
Dovrei aderire non quando me la sento, ma perché sento.
Quando cioè percepisco che Qualcuno mi invita e lo sento.
Quando me la sento equivale a farsi i cazzi propri anche nel credo.
Fidel
La fede: una parola astratta, quasi inutile, che niente dice di fatto. Esiste solo il fedele, il credente, pur ateo che sia, in concretezza.
Quando parli di fede, tutto tramonta, è in declino il discorso.
Quando parli da credibile, allora emerge il fedele in atto.
Più il fedele si innalza alla sua fede, più se ne astrae.
Il fedele, anche se infedele, è vivo e vero, verità.
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